Il masochismo è il desiderio di subire dolore fisico o psicologico come l’umiliazioni, dalle quali il masochista trae una sorta di appagamento emotivo o sessuale.
Il masochismo tradizionalmente viene considerato in combinazione con il sadismo è quindi chiamato sadomasochismo.
Viene considerata una parafilia solo nei casi in cui la ricerca del dolore è l’unica forma di sessualità, o comunque l’unica forma di sessualità che permette il raggiungimento del piacere fisico.
Il masochismo in ambito BDSM viene comunemente spiegato come la condizione di chi vive il dolore come accentuazione del piacere, non necessariamente però il piacere conseguito consiste nell’eccitazione e nell’orgasmo, che spesso, sono vissuti dal soggetto masochista come il conclusivo momento di distensione e di abbandono, successivo però e non strettamente conseguente alle pratiche masochistiche di cui egli è stato vittima.
I recettori del dolore e del piacere sono gli stessi, mandando segnali diversi in base alla forza con cui vengono sollecitati. Una carezza ed uno schiaffo mettono in campo gli stessi recettori, uno schiaffo ovviamente solleciterà gli stessi in maniera maggiore, lasciandoli ad una soglia più alta. Una carezza successiva verrà percepita in maniera più forte e con maggiore intensità.
Il dolore fa produrre al cervello endorfine, che poi restano in circolo dando una sensazione di euforia. Queste sensazioni in aggiunta allo stato mentale che si crea con il partner rendono il dolore un piacere da assaporare e vivere. Ovviamente questo in un rapporto consensuale e vissuto liberamente.
Occorre anche ricordare, in questa sede, che il termine masochismo è usato, per estensione, per descrivere tutte quelle condizioni soggettive in cui l’essere umano si trova a vivere passivamente, senza reagire o reagendo in modo non determinato e assertivo, una azione o comportamento altrui che genera sofferenza.
Psicologicamente, il masochismo (e il sadismo) derivano da una fissazione alla fase iniziale dello sviluppo della personalità. Il classico masochista secondo l’interpretazione freudiana ha alle spalle una figura materna amorevole, sì, ma distaccata, poco affettuosa, intransigente e/o dispotica, per cui da bambino giunge ad associare l’amore per lui, in mancanza di altre manifestazioni esteriori, all’atto della punizione o umiliazione, impartitagli “per il suo bene”. Questo vissuto riemerge nel momento dell’innamoramento e dell’amore da adulti, e porta il masochista ad interpretare le punizioni dell’altro come segni tangibili del suo amore per lui e quindi, nonostante il dolore e l’umiliazione, piacevoli in sé.
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